Lo scenario italiano della green economy

Da anni si parla di green economy, ma non tutti sanno ancora di cosa si tratti. La definizione di green economy ci suggerisce che sia un modello economico che mira a ridurre l’impatto sull’ambiente, favorendo al contempo la crescita del PIL di un certo Paese.

Una green economy vuole mantenere alta la qualità dei suoi prodotti e costante la produzione degli stessi, ma al contempo ridurre le emissioni, l’inquinamento e conservare l’ecosistema. Al contempo, un modello di questo tipo favorisce la creazione di posti di lavoro, i famosi green jobs.

Ultimamente il tema è tornato in voga, in quanto in tutto il mondo ormai si stanno cercando soluzioni per rendere la produzione di qualsiasi settore più sostenibile ed evitare tutti i sintomi del surriscaldamento globale. Anche in Italia siamo molto attenti a questo argomento, ma a che punto siamo con la transizione verso una green economy?

I capisaldi della green economy

Un modello di green economy si adotta prestando attenzione a tutta una serie di fattori, di attività che mirano a rispettare l’ambiente rendendo la produzione di energia più efficiente, così come lo smaltimento dei rifiuti, la riduzione degli sprechi e salvaguardando la biodiversità del territorio.

Vediamo a che punto siamo in Italia con questi accorgimenti.

Riciclo dei rifiuti

Un’economia green prevede non solo il corretto smaltimento dei rifiuti, ma anche il riciclo degli stessi, in modo da immetterne il meno possibile nell’ambiente. L’industria Italiana del riciclo di rifiuti è tra le più efficienti d’Europa, insieme a Francia e Germania.

Negli ultimi anni, si è notato un calo drastico della produzione di rifiuti urbani che sembra non volersi arrestare. In Italia, ricicliamo ben il 65% dei rifiuti totali prodotti, un dato che solo la Germania è riuscita a superare nel 2021.

Inoltre, siamo il Paese che ricicla il maggior numero di rifiuti da imballaggio (73%). Grazie a queste attività, l’Italia ha ridotto drasticamente i consumi di energia e le emissioni di gas serra. Ancora, però, dobbiamo lavorare sodo per raggiungere le percentuali di Rifiuti Apparecchi Elettrici ed Elettronici e veicoli fuori uso da riciclare, in quanto presentiamo numeri nettamente inferiori alla media europea.

Emissioni

Nell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al quarto posto per tonnellate di Co2 emesse nell’ambiente. I settori che più contribuiscono a questo risultato sono quelli della produzione di energia e del trasporto su strada.

Negli ultimi vent’anni siamo riusciti a ridurre queste emissioni del 19%. Inoltre, a causa della Pandemia, tra il 2019 e il 2020 sono stati registrati cali quasi del 10% di emissioni per via della contrazione della domanda di energia, a causa della chiusura delle attività, e la minore circolazione di mezzi.

D’altra parte, le 418 milioni di tonnellate di CO2 che l’Italia produce oggi sono il risultato dell’adozione di sistemi per la produzione di energia rinnovabile che, fortunatamente, crescono di anno in anno.

Energia rinnovabile

A proposito di energia rinnovabile, a che punto siamo in Italia? L’Italia produce il 16,3% dell’energia da fonti rinnovabili (nel 2007 si produceva solo il 6%), in particolare, servendosi di tecnologie idroelettriche. Le ultime notizie provenienti dal conflitto tra Russia e Ucraina hanno offerto una spinta maggiore all’adozione di queste soluzioni sostenibili, non solo per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’UE entro il 2030, ma anche per rendere l’Italia energeticamente indipendente da altri paesi.

L’Italia ha bisogno di maggiori passi avanti in ambito green, sia per salvaguardare il suo meraviglioso territorio, sia per aumentare il suo PIL. Viridiscontribuisce alla migrazione a soluzioni sostenibili per la produzione di energia con impianti fotovoltaici di alta qualità. Contattaci per maggiori informazioni.

Fonte: www.italiasolare.eu

Di Patrick